Alcuni dei punti del documento «L’ Italia e la risposta al Covid-19» predisposto dal dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della presidenza del consiglio, riguardano: la proroga delle misure del decreto «Sblocca cantieri» a tutto il 2021; pronosticare commissari straordinari non solo per le grandi infrastrutture ma anche per le opere bloccate o in ritardo di competenza degli enti locali; procedure negoziate per l’ affidamento di lavori fino a 5,2 milioni di euro e proposte in project finance anche per opere già programmate; l’ obiettivo di «ricentralizzare il ruolo del Cipe in materia di investimenti infrastrutturali.

Il documento costituisce uno spunto per la discussione sull’ avvio della cosiddetta Fase 2 e che potrebbe essere propagato nei prossimi decreti e soprattutto nel c.d. «decreto Aprile». Il documento punta su due principali obiettivi di carattere generale: da un lato vede l’ accelerazione e la semplificazione degli investimenti in materia di opere pubbliche e dell’ attività amministrativa, dall’altro vede la crescita economica e lo sviluppo sostenibile delle comunità locali. Qui il concetto delle infrastrutture ma anche delle piccole opere pubbliche presenti sul territorio, rivestono un ruolo centrale.

Di.Sa nota che nel documento spiccano i positivi effetti derivanti dalle norme di semplificazione introdotte con la legge 55/2019 (cosiddetta Sblocca cantieri). Ecco perchè nasce la richiesta di prorogare di «almeno un anno» le 54 norme sospese del codice appalti, dove troviamo: il divieto di appalto integrato (richiesto espressamente, si legge nel documento, anche da Cassa depositi e prestiti), l’ obbligo di aggregazione per gli affidamenti di lavori, servizi e forniture per tutti i comuni non capoluogo; l’ Albo presso Anac dei componenti delle commissioni giudicatrici; le norme sul subappalto (obbligo di indicazione della terna dei subappaltatori); la «prosecuzione delle attività di investimento da parte degli enti locali, individuate come di prioritario interesse locale con una o più delibere Cipe».

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