Regolamento ANAC sulla vigilanza collaborativa in materia di anticorruzione e trasparenza
E’ stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 5 del 7 gennaio 203 ed è già in vigore sin da ieri la Delibera dell’Autorità Nazionale AntiCorruzione (ANAC) 7 dicembre 2022, n. 594 recante “Regolamento per l’esercizio della vigilanza collaborativa in materia di anticorruzione e trasparenza svolta dall’Autorità nazionale anticorruzione”.
L’articolato
Il nuovo Regolamento è costituito dai seguenti 10 articoli:
- art. 1 – Definizioni
- art. 2 – Ambito di applicazione
- art. 3 – Finalità
- art. 4 – Presupposti per l’attivazione della vigilanza collaborativa
- art. 5 – Istanza di vigilanza collaborativa
- art. 6 – Protocollo di vigilanza
- art. 7 – Procedimento di vigilanza collaborativa
- art. 8 – Risoluzione del protocollo di vigilanza
- art. 9 – Relazione periodica al Consiglio dell’Autorità
- art. 10 – Entrata in vigore
Ambito di applicazione
Il nuovo regolamento si applica alle amministrazioni e agli enti tenuti all’osservanza delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione di cui alla legge n. 190 del 2012 e trasparenza di cui al decreto legislativo n. 33 del 2013, che rappresentino specifiche difficoltà nell’assolvimento degli obblighi di legge e nel rispetto degli indirizzi espressi dall’Autorità.
Presupposti per l’attivazione della vigilanza collaborativa
Possono essere oggetto di vigilanza collaborativa:
- la predisposizione del Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza e della sezione anticorruzione e trasparenza del PIAO;
- il monitoraggio delle misure di prevenzione alla corruzione adottate;
- il monitoraggio sul rispetto degli obblighi di trasparenza e il sistema di pubblicazione di dati ulteriori;
- il monitoraggio sull’attività svolta dagli RPCT nelle materie di competenza dell’Autorità.
Anche al di fuori delle ipotesi precedentemente individuate, in presenza di rilevate situazioni anomale e, comunque, sintomatiche di eventi di maladministration , il Consiglio può disporre l’accoglimento di istanze di verifica preventiva e/o di supporto per l’efficace prevenzione di eventuali fenomeni corruttivi.
Protocollo di vigilanza
Le modalità di svolgimento della vigilanza collaborativa con l’amministrazione o l’ente interessati sono definite in un protocollo di azione, predisposto, su indicazione del Presidente, dall’ufficio competente che lo sottopone al Consiglio per l’approvazione.
I protocolli di vigilanza collaborativa hanno durata annuale salvo diversa decisione del Consiglio, in considerazione della specificità degli interventi per cui è richiesta la collaborazione.
I protocolli di vigilanza collaborativa sono tempestivamente pubblicati sul sito istituzionale dell’Autorità in una specifica sezione suddivisa per annualità.
Procedimento di vigilanza collaborativa
L’amministrazione o l’ente interessati definiscono con l’Autorità le attività che saranno oggetto di esame nell’ambito del protocollo di vigilanza, trasmettendo nel contempo lo schema di atto che intendono assumere con gli elementi necessari a valutarlo.
L’ufficio competente effettua un’analisi della documentazione ed elabora un riscontro nel quale prende atto o formula osservazioni che, previa approvazione del Presidente, comunica tempestivamente alla controparte.
L’amministrazione o l’ente interessati con la sottoscrizione del protocollo manifestano l’intenzione di adeguarsi alle indicazioni formulate o, in alternativa, motivano il proposito di assumere differenti decisioni nell’esercizio della propria discrezionalità amministrativa.
In caso di mancato adeguamento, l’Autorità si riserva di risolvere anticipatamente il protocollo e di inviare gli atti al competente ufficio vigilanza in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza.
Per motivate esigenze da indicare nel protocollo di vigilanza, le parti possono prevedere deroghe al procedimento disciplinato nel presente articolo.
L’eventuale richiesta di accesso agli atti relativa alla documentazione riguardante l’espletamento della vigilanza collaborativa è riscontrata dall’amministrazione o dall’ente interessati firmatari del protocollo.