Superbonus 110%: nuove proposte su CILAS e cessione del credito

La tendenza italica a legiferare a colpi di provvedimenti d’urgenza porta in dote criticità ed errori di prospettiva che una disposizione normativa (pensata in pochi giorni) può generare. È quello che è accaduto con l’art. 9 del Decreto Legge n. 176/2022 (Decreto Aiuti-quater) e con le modifiche e rimodulazioni previste per le detrazioni fiscali (il superbonus 110% o 90%) di cui all’art. 119 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio).

Superbonus e condomini: cosa prevede il Decreto Aiuti quater

Relativamente ai condomini ed in generale ai soggetti di cui all’art. 119, comma 9, lettere a) e d-bis) del Decreto Rilancio, è stata stabilità una rimodulazione dell’incentivo fiscale che passerà al 90% per le spese sostenute a partire dall’1 gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2023.

Rimodulazione che anticipa i tempi previsti per il decalage di aliquota che nella previgente versione manteneva l’aliquota al 110% (per questi soggetti) almeno fino alla fine del 2023, per passare al 70% nel 2024 e 65% nel 2025.

Sempre l’articolo 9 del Decreto Aiuti quater, al comma 2 ha previsto alcune eccezioni a questa rimodulazione che non si applicherà:

  • agli interventi per i quali, alla data del 25 novembre 2022, risulti effettuata, ai sensi dell’articolo 119, comma 13-ter , del citato decreto-legge n. 34 del 2020, la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) e, in caso di interventi su edifici condominiali, all’ulteriore condizione che la delibera assembleare che abbia approvato l’esecuzione dei lavori risulti adottata in data antecedente al 25 novembre 2022;
  • agli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, per i quali alla medesima data del 25 novembre 2022, risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.

Le proposte del partito di maggioranza per la conversione in legge

Come anticipato nella giornata di ieri, sarà depositato un pacchetto di emendamenti alla legge di conversione del Decreto Aiuti quater, da parte direttamente di Fratelli d’Italia (il partito di maggioranza). Tra questi emendamenti ne è stato anticipato il contenuto di due:

  • estensione presentazione CILAS al 31/12/2022 ai fini della salvaguardia anno 2023 interventi 110%;
  • recepimento delle proposte di Abi e Ance su utilizzo F24 presi in carico dalle banche per conto del proprio clienti ai fini di sbloccare crediti fiscali in pancia agli istituti.

Superbonus e condomini: spostare la data della CILAS non basta

Occorre altresì rilevare che l’estensione della presentazione della CILAS al 31 dicembre 2022 per salvaguardare il superbonus 110% anche nell’anno 2023 non è sufficiente.

Relativamente ai condomini si spera che il Parlamento ricordi anche il vincolo della delibera condominiale entro il 24 novembre 2022 oltre che una rivisitazione complessiva dell’intera eccezione utilizzando parole adatte alla materia:

  • si consiglia di non scrivere “alla data del 31 dicembre 2022, risulti effettuata” ma solo “entro il 31 dicembre 2022 risulti presentata”;
  • sulla “delibera assembleare che abbia approvato l’esecuzione dei lavori” si consiglia anche di dettagliare meglio i contenuti di questa delibera in modo da evitare problematiche postume.

Arriva la soluzione per lo sblocco dei crediti?

Relativamente alla proposta di utilizzare gli F24 presi in carico dalle banche per conto del proprio clienti ai fini di sbloccare crediti fiscali in pancia agli istituti, questa potrebbe essere una soluzione. Certamente, però, Governo e Parlamento dovrebbero impegnarsi un po’ di più per risolvere il problema da loro stessi creato (in altre forme partitiche ma sempre Stato è!), magari mettendo in campo le numerose società controllate o partecipate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

 

lavoripubblici

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