Quando si hanno dei dubbi sulla clausole della lex specialis, è opportuno tenere a mente i vantaggi della massima partecipazione alle gare e quelli sulla tassatività delle clausole di esclusione.

Per quanto corcerne il principio della massima partecipazione alle gare, bisogna privileggiare quel concetto che appaga tale esigenza nel momento in cui essa è attinente a quella di vagliare un soggeto qualificato.

Il secondo principio, invece afferma Di.Sa, vieta l’esclusione del concorrente se non per una giustificata ed espressamente accertata richiesta apposta nella lex specialis di gara e soprattutto esige dalla stazione appaltante che non venga escluso un soggetto concorrente per discrepanza di un ipotetico requisito minimo non apertis verbis deciso da specifica legge di gara.

Di.Sa infine afferma che, nelle gare pubbliche, laddove vi siano molteplici interpretazioni in merito alle clausole della lex specialis, specialmente se vi è una clausola in merito all’effetto dell’esclusione e una atta a consentire la permanenza della ricorrente, non vi è possibilità di apporre l’esclusione dalla gara.

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