PNRR, contratti pubblici e digitalizzazione appalti: l’audizione ANAC.

L’attuazione del PNRR, la qualificazione delle stazioni appaltanti, la digitalizzazione dei contratti e il ruolo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione sono stati al centro dell’audizione del presidente di Anac, Giuseppe Busia, al Tavolo Permanente per il Partenariato Economico, Sociale e Territoriale a Palazzo Chigi.

Contratti Pubblici, l’audizione ANAC

In particolare nel corso dell’intervento è stato sottolineato il ruolo centrale dato alla Banca Dati ANAC con l’istituzione del sistema di monitoraggio degli appalti, tramite il D.L. n. 77/2021 (Decreto Semplificazioni). Sul punto, Busia ha ricordato la duplice funzione della BDNCP:

  • vigilanza e di correzione di eventuali criticità;
  • monitoraggio dei contratti, dei tempi di attuazione, della loro realizzazione.

In base a questi presupposti, tutte le informazioni riguardanti le aggiudicazioni sono gestite e trasmesse tempestivamente alla Banca Dati attraverso piattaforme telematiche ad essa interconnesse.

Con la Banca Dati si attua la digitalizzazione completa dell’appalto, vengono semplificate le procedure, si garantiscono maggiore concorrenza e trasparenza. Non solo: tramite la BDNCP è possibile monitorare le gare in ogni fase, dalla pubblicazione del bando alla conclusione finale dell’appalto, con il collaudo e il certificato di esecuzione.

La qualificazione delle stazioni appaltanti

Altro tema toccato nel corso dell’audizione è quello della qualificazione delle stazioni appaltanti. Come ha ricordato Busia, presso Anac verrà istituito un elenco delle stazioni appaltanti qualificate, cioè quelle che hanno capacità di progettazione, di affidamento, di verifica sull’esecuzione e controllo dell’intera procedura, incluso collaudo e messa in opera. Proprio con questo obiettivo è stato istituito il protocollo d’intesa la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Autorità Nazionale Anticorruzione per l’attuazione del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, al fine di superare le criticità sorte rispetto all’attuazione dell’articolo 38 del Codice dei contratti.

Sulla base di quanto stabilito dall’articolo 6 del Protocollo, l’ANAC, sentita la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha elaborato e posto in consultazione il 31 marzo 2022 una bozza di «Linee guida» applicative dello stesso. Entro il 22 maggio prossimo verrà quindi effettuata la raccolta dei dati richiesti alle stazioni appaltanti, entro il 30 giugno l’analisi dei dati, entro il 30 settembre il Testo finale delle Linee guida, individuando il numero delle stazioni appaltanti potenzialmente qualificate. L’intero processo di predisposizione delle Linee guida avverrà attraverso il confronto e la condivisione dei risultati anche con le Regioni e gli Enti locali.

La digitalizzazione delle procedure di gara

Nel corso dell’audizione Busia ha ricordato che la realizzazione degli obiettivi e dei traguardi del PNRR passa necessariamente anche attraverso l’implementazione di sistemi e metodi digitali di gestione delle procedure di gara da rendere quanto più condivisi e conoscibili da parte delle stazioni appaltanti.

Con questo obiettivo, ANAC ha recentemente adottato il bando tipo n. 1/2022 che assolve alle seguenti funzioni:

  •  contribuisce ad attuare le disposizioni del Codice dei contratti pubblici che attengono allo svolgimento di procedure di gara interamente gestite mediante l’utilizzo di sistemi telematici;
  • rappresenta uno strumento di ausilio per le stazioni appaltanti impegnate nella concretizzazione del processo di digitalizzazione promosso dal PNRR.

Inoltre sono stati emanati anche altri due bandi-tipo, rispettivamente elaborati per i concorsi di progettazione in due gradi e per quello di idee, entrambi immaginati quali strumenti a supporto dei comuni che beneficeranno dei fondi messi a disposizione dal PNRR, con particolare riferimento alle risorse ricadenti del cosiddetto “Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale”, per sostenere il rilancio della progettazione su scala territoriale.

La vigilanza collaborativa

Infine, il Presidente Busia ha sottolineato l’importanza dell’istituto della vigilanza collaborativa a favore delle stazioni appaltanti. Si tratta di forma peculiare di collaborazione e di promozione delle best practices tra le amministrazioni, che consente di intervenire con tempestività a garanzia della legalità nelle procedure di aggiudicazione attraverso una vigilanza preventiva.

 

lavoripubblici

Share This