È entrato nel vivo al Senato il percorso per la conversione in legge del Decreto Legge n. 176/2022 (Decreto Aiuti-quater) che nel suo primo giro in Parlamento ha già ricevuto ben 133 proposte di emendamento, la maggior parte delle quali riferite all’applicazione di aliquote e orizzonti temporali.

Poche le soluzioni per risolvere la vera problematica che in questo momento dovrebbe essere al primo posto tra le priorità del Parlamento: sbloccare i crediti diretti e indiretti derivanti dagli interventi di Superbonus e dagli altri bonus edilizi.

Di.sa. reputa sia molto interessante la proposta di emendamento che chiede una rivisitazione complessiva dell’art. 121 del Decreto Rilancio, sia nelle definizioni di sconto in fattura e cessione del credito, che nella possibilità di frazionare il credito in annualità da cedere singolarmente o eventualmente frazionare ulteriormente. Una possibilità che passerebbe dall’assegnazione di un codice identificativo del credito e dalla creazione di un’apposita piattaforma di gestione accessibile tramite SPID, che garantirebbe l’immediatezza e l’autonomia delle operazioni.

Molte le proposte relative alle possibilità:

  • di compensare i crediti acquisiti da Banche e Poste italiane con gli F24 (proposte sui quali il MEF si è già espresso negativamente);
  • di utilizzare anche negli anni successivi la quota di crediti d’imposta maturata dai fornitori per sconti sul corrispettivo dovuto, praticati in relazione a spese sostenute nell’anno 2021 e non utilizzata dagli stessi nell’anno 2022.
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