Superbonus 110%, come funziona se l’immobile è suddiviso in più particelle catastali. Se l’unità immobiliare è suddivisa formalmente in più particelle catastali che però, funzionalmente, costituiscono una abitazione autonoma, i lavori di efficientamento energetico possono essere agevolati con il Superbonus 110% e si applica un unico limite di spesa.

Lo ha spiegato l’Agenzia delle Entrate con la risposta 122/2021.

Superbonus e immobile suddiviso in 3 particelle catastali, il caso

Un contribuente, proprietario di un immobile costituito da 3 particelle catastali, si è rivolto all’Agenzia delle Entrate per sapere se, e in che misura, avesse diritto al Superbonus 110% sui lavori di efficientamento energetico.

Le 3 particelle erano strettamente connesse e non utilizzabili singolarmente ai fini residenziali. Erano infatti state unite ai fini fiscali, così come risultava anche dalla visura catastale, e rappresentavano di fatto un’unica residenza, dotata di un unico contatore, che era stata esentata dall’Imu in quanto prima casa.

Superbonus, ok se l’immobile è suddiviso in particelle catastali

L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che, in base alla Circolare 27/E/2016, “non è, di norma, ammissibile la fusione di unità immobiliari, anche se contigue, quando per ciascuna di esse sia riscontrata l’autonomia funzionale e reddituale, e ciò indipendentemente dalla titolarità di tali unità”.

Alla luce della situazione descritta dal proprietario dell’immobile e dei dati presenti nella visura catastale, l’Agenzia ha affermato che l’unità residenziale presa in esame poteva essere considerata come una unica unità residenziale unifamiliare. Ne consegue che, ai fini del Superbonus, si applica un unico limite di spesa.ù

edilportale

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